Il Tongbeiquan è uno stile di arti marziali molto famoso ed uno dei più popolari del nord della Cina, basti pensare che, in passato, nelle maggiori competizioni nazionali, gareggiavano solo quattro stili tra i più rappresentativi e il Wuxing Tongbeiquan era uno di questi, insieme a Piguaquan, Bagua Zhang e Bajiquan. Il Tongbeiquan viene chiamato in molti modi: Tongbeiquan 通背拳 o “Pugno attraverso la schiena”, Tongbiquan 通臂拳 o “Pugno attraverso le braccia”, Tongbeiquan 通备拳 o “Pugno del preparare e attraversare”. Il nome, a differenza di altri stili, non si rifà ad una famiglia, all’imitazione di un animale o ad un principio filosofico, ma esprime un metodo, quello dell’uso della forza. Esistono, poi, vari stili di Tongbeiquan, come il Wuxing Tongbeiquan (Tongbeiquan dei Cinque Movimenti), il Liuhe Tongbeiquan (Tongbeiquan delle Sei Armonie), il Tongbeiquan delle Cinque Scimmie, il Tongbeiquan della Scimmia Bianca, il Tongbeiquan ascia-legata o, ancora, lo Shaolin Tongbeiquan. Sebbene i nomi siano differenti, gli stili del Tongbeiquan sono tutti basati sulla stessa teoria e hanno la stessa origine. Le storie legate alla nascita del Tongbeiquan sono tante e alcune si perdono nella leggenda.Nel 1937 Wu Tianxi 武田熙, secondo cui il Tongbeiquan avrebbe una storia di più di 2000 anni, scrisse nel suo libro, Tongbei Quanfa 通北拳法, che questa scuola era chiamata “attraverso la schiena”, poi cambiata ne “la scuola della scimmia bianca” e infine in “la scuola del braccio lungo della scimmia”.
I praticanti della dinastia Qing, invece, lo chiamavano Pugno Lungo (Chang Quan). Si racconta anche che il Tongbeiquan fu creato nel periodo delle Cinque Dinastie (907-960), oppure durante la dinastia Song (960-1279). Una delle teorie, infatti, vuole che fosse creato da Han Tong 韓通, famoso Generale citato spesso nella letteratura marziale cinese come uno dei “18 maestri di pugno dei tempi antichi”. Un’altra testimonianza dice, invece, che fu creato da Chen Tuan 陈抟 nella prima dinastia Song. Nel suo libro La teoria del Wushu, Xu Yunsheng scrisse che Chen Tuan visse in isolamento sul Monte Hua durante le Cinque Dinastie. Egli era capace di meditare per 100 giorni ininterrottamente senza alzarsi. Chen creò anche una sequenza di 12 esercizi da seduti. La prima testimonianza scritta in cui si cita il Tongbeiquan è di Huang Zongxi, un noto letterato della fine dell’epoca Ming (1368-1644). Nel suo Saggio dei fulmini del sud, un testo che fu scolpito su di una stele funeraria dedicata a Wang Zhengnan 王征南, maestro di suo figlio, egli scrisse che “il Tongbi era il più elevato” tra tutte le scuole di pugno (Youshen Tongbi zui wei gao, 佑神通臂最为高). Il figlio, Huang Baijia 黄百家, nella sua biografia di Wang Zhengnan aveva scritto che il “Tongbi in realtà era il Changquan” (Tongbi, Changquan ye 通臂,长拳也), ma non si conosce bene di che tipo o come fosse questo Changquan. Il senso è certamente che il Tongbei è uno stile che allunga i colpi e quindi fa parte del genere dei Chang Quan, gli stili di boxe lunghi, ma non ha niente a che vedere con il Changquan moderno che infatti è stato codificato a partire dal 1957 dalle Commissioni per il Wushu Moderno. Dalla testimonianza di Huang Zongxi si può dire, quindi, che il Pugno attraverso il braccio aveva popolarità già durante la dinastia Ming. Secondo le cronache del 1931 di Xiu Jianchi 修剑痴, IV generazione del Tongbeiquan, Qi Xin 祁信 della Provincia del Zhejiang, all’epoca dell’imperatore Qian Long durante la dinastia Qing, andò ad insegnare il Tongbei nel distretto di Gu’an 固安县 nella Provincia dello Hebei. Quando arrivò nel distretto, nessuno sapeva che fosse un esperto di Wushu. Egli aveva trovato lavoro per una delle più importanti famiglie della zona, dal cognome Yan, che era in conflitto con una famiglia di nome Du . Un giorno, per un litigio, si arrivò alle mani e si scatenò una gigantesca rissa, così, tra familiari e lavoranti si trovò coinvolto anche Qi Xin che manifestò le sue alte conoscenze nel Wushu: maneggiando abilmente un ganzi (sorta di grosso bastone), mise in fuga la parte avversaria e così la famiglia Yan ebbe la meglio. Da quel momento Qi Xin non fu più un semplice lavorante e incominciò ad insegnare il Wushu. Il suo stile fu chiamato stile Qi, poi rinominato Tongbeiquan o “Pugno attraverso la schiena”. Fu il figlio di Qi Xin, però, Qi Taichang 祁太昌, colui che perfezionò e diffuse le tecniche dello stile. Egli fece ritorno al paese natale, poiché il padre aveva paura di eventuali ripercussioni nei suoi confronti, così mandò suo figlio a completare lo studio da suo fratello. Qi Taichang diventò molto forte unendo le conoscenze del padre e dello zio e, allo steso tempo, creò una metodologia del tutto diversa da quella paterna che è considerata anche all’origine del Wuxing Tongbeiquan. I praticanti successivi divisero poi lo stile in Vecchio (rappresentato dal padre, Lao Qi Pai 老祁派 o Scuola del Vecchio Qi) e in Nuovo (rappresentato dal figlio, Shao Qi Pai 少祁派 o Scuola del Giovane Qi). Il Vecchio Stile sottolinea semplicità, rudezza e potenza, mentre il Nuovo Stile si concentra sul rilassamento, morbidezza ed esplosività della forza. Molti maestri odierni discendono da quest’ultima scuola. Qi Taichang ebbe tra i suoi migliori allievi Xu Tianhe e questi insegnò a sua volta a Xiu Jianchi, personaggio di spicco nel mondo del Wushu che, prima di studiare il Tongbeiquan, eccelleva già in altri stili. Xiu Jianchi, di secondo nome Xiu Ming e conosciuto anche come Yan Nong e Bo Wei, era di origine mancese. Nacque nel 1883 nel villaggio di Xiuxin, distretto di Gu’an nello Hebei e, prima di dedicarsi completamente alle arti marziali da cui era rimasto affascinato, aveva studiato le lettere. Egli arrivò nella città di Shenyang nel 1915 e da lì si trasferì a Dalian, dove cominciò a dedicarsi all’insegnamento per professione. A quell’epoca il Tongbeiquan veniva chiamato Qi Jia Men (linea della famiglia Qi), solo in seguito assunse il nome attuale. Al tempo di Xiu Jianchi, inoltre, il Tongbeiquan non aveva taolu, ma solo dei movimenti singoli o brevi sequenze collegate. Egli, persona di grande cultura oltre che esperto artista marziale, sistematizzò la tecnica e la teoria di base realizzando, così, una completa metodologia che, pur rispettando i valori e i contenuti antichi, portava lo stile a una nuova evoluzione. Xiu Jianchi lasciò i suoi sunti teorici su posizioni, metodo e principi dello stile ai suoi discepoli e i suoi scritti sono materiale prezioso sullo studio e la ricerca del Tongbeiquan. Xiu Jianchi nel 1933 fu invitato da un generale ad andare nello Hunan, sia per fare da ufficiale di gara in competizioni di Wushu che per insegnare le arti marziali nell’esercito. Trattenendosi lì per alcuni anni, ebbe modo di viaggiare anche in altre province (Yunnan, Guizhou, Hubei) e di confrontare le sue conoscenze con quelle di molti altri maestri. Le sue capacità nel Tongbeiquan aumentarono notevolmente e crebbero anche le sue conoscenze in merito a molti altri stili, tanto che si meritò l’appellativo di “Grande guerriero venuto dal nord di Pechino”. Dopo alcuni anni ritornò a Dalian, riprendendo ad insegnare lì la sua arte. Morì nel 1959, lasciando, con la sua ricerca, un inestimabile contributo allo sviluppo del Tongbeiquan di cui riunì tutto il sapere teorico e pratico che è giunto fino a noi. Tra i tanti allievi di Xiu Jianchi, molti hanno conquistato la fama di eccellenti maestri rendendo così omaggio al loro predecessore, uno di essi fu il maestro Xue Yihan che, a sua volta, ha trasmesso la sua arte al GranMaestro Guan Tieyun.